A Busche di Cesiomaggiore un convegno sul passaggio di mano del patrimonio aziendale. Oggi solo un’azienda su 10 riesce a sopravvivere alla terza generazione
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le misure per favorire il ricambio generazionale in agricoltura, dai mutui a tassi zero alle agevolazioni per l’acquisto e la vendita dei terreni. Un passaggio ritenuto molto critico nel ciclo di una vita di un’azienda, in particolare per le tante piccole e medie imprese del nostro territorio, di cui 9 su 10 sono a conduzione familiare. Eppure la maggior parte di esse sarà costretta, prima o poi, ad affrontare il delicato momento, che segna il passaggio di mano delle tenute agricole dai fondatori alla generazione emergente. E bisogna essere preparati a farlo.
Di questo si parlerà nel convegno “Famiglia e imprenditore – Il passaggio generazionale. Donazioni e successioni”, che si svolgerà giovedì 11 ottobre a Busche di Cesiomaggiore, nella sala riunioni sopra il Bar Bianco di Lattebusche. Il convegno, promosso dall’Anpa (Associazione nazionale pensionati agricoltori di Confagricoltura) e da Confagricoltura Belluno, affronterà con linguaggio semplice e immediato le potenzialità di alcuni strumenti fiscali e giuridici, che potrebbero supportare in modo importante la pianificazione delle aziende nella protezione del patrimonio. Relatrice sarà il notaio bellunese Elisa Piccolotto.
Secondo l’indagine nazionale di Unioncamere, ad oggi la percentuale delle imprese che supera il primo passaggio generazionale varia tra il 25 e il 31%, numeri che si dimezzano nel secondo passaggio generazionale, scendendo a percentuali tra il 9 e il 15%. Solo un’azienda su 10, dunque, sopravvive alla terza generazione. La durata media per il passaggio di mano del patrimonio familiare è di 3 anni e mezzo. In media sono 3,5 i membri della famiglia che vengono coinvolti. Il passaggio generazionale richiede il trasferimento di know-how e valori da parte del fondatore, che spesso riveste un ruolo decisivo e non facilmente replicabile all’interno dell’azienda.
“Ci sono situazioni complesse che possono scoraggiare il passaggio di mano, procrastinando qualsiasi decisione – spiega Renato Bastasin, direttore di Confagricoltura Belluno – . È importante che invece la situazione venga affrontata in maniera tempestiva e accorta, in modo da non disperdere il patrimonio familiare ed evitare conflitti che possono essere traumatici per il futuro aziendale”.