Chiesta attenzione per i settori in crisi, anticipo degli aiuti PAC e avvio dei Bandi del PSR. L’assessore Pan assicura interessamento e azioni concrete.
I vertici di Confagricoltura Veneto, l’Associazione degli imprenditori agricoli della nostra regione, si sono incontrati presso l’Agriturismo Ca’ de Memi di Piombino Dese (Pd), con l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan che era accompagnato dal dott. Andrea Comacchio, direttore del Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Veneto.
Pur nell’informalità e nella cordialità dell’incontro, i dirigenti di Confagricoltura Veneto hanno potuto affrontare le problematiche più importanti e urgenti che preoccupano e stanno penalizzando il mondo agricolo veneto.
In apertura dell’incontro, il Presidente di Confagricoltura Veneto Lorenzo Nicoli, ha ringraziato l’assessore Giuseppe Pan per la sua disponibilità, e ha illustrato lo spirito che anima l’Organizzazione, che è punto di riferimento delle aziende maggiormente rappresentative, innovative e assuntrici di manodopera del Veneto, e ha introdotto le problematiche più importanti e urgenti di questo periodo.
“Siamo un’Organizzazione snella, che ha saputo rinnovarsi recentemente lavorando nella logica della rete mettendo al centro di ogni sua attività l’agricoltura e l’imprenditore agricolo. Tutti i nostri Presidenti e rappresentanti lavorano e ricoprono le cariche gratuitamente e l’espressione delle varie e diversificate realtà dei comparti del settore, vengono esaminate ed approfondite dalle Sezioni Economiche sia a livello provinciale che regionale. Ciò ci permette di conoscere e sapere quali sono le reali necessità e problematiche dell’agricoltura Veneta per poi agire di conseguenza. I nostri Presidenti non sono sindacalisti di professione, sono agricoltori che traggono il loro reddito dall’attività agricola. Confagricoltura Veneto trova la sua ragione nell’essere, com’è, a fianco e a supporto degli agricoltori.
In questa logica, riteniamo che i fondi pubblici siano destinati prioritariamente alle aziende agricole, a quelle imprenditoriali che sono il cardine non solo delle produzioni di eccellenza che il Veneto orgogliosamente vanta, ma che producono ricchezza, assumono manodopera, coltivano e gestiscono ampie zone del territorio e contribuiscono in maniera importante per il mantenimento di un paesaggio e di un ambiente vivibile e ancora “a misura d’uomo”.
Così si è espresso il Presidente Nicoli presentando poi all’assessore Pan i Presidenti e i Direttori delle provincie i quali sono intervenuti fornendo una disamina puntuale si varie questioni.
Il Vicepresidente di Confagricoltura Veneto Giordano Emo Capodilista ha ritenuto importante questo incontro auspicando che segni l’inizio di un proficuo percorso di confronto diretto che permetterà, reciprocamente, di conoscere e di affrontare in tempi celeri le problematiche del settore, aggiungendo:
“Segnalo che come organizzazioni agricole padovane abbiamo inoltrato una lettera condivisa con le altre organizzazioni agricole per chiedere l’aumento del 20% per il prosecco, ciò in armonia con le altre aree di produzione. Lasciando ai miei colleghi la trattazione degli altri temi, considero sia giunta l’ora di far crescere il settore agrituristico il quale non è in concorrenza con i settori dell’alberghiero e della ristorazione, ma un complemento degli stessi e l‘attività agrituristica può solo arricchirne l’offerta con un beneficio generale. Pertanto bisogna, come già richiesto, rivedere quanto prima la legge agrituristica regionale”.
Sulla crisi dei seminativi, in particolare del mais, si è soffermato il Presidente di Confagricoltura Vicenza Michele Negretto,
“ Se non si interviene urgentemente la coltura del mais sparirà o diventerà una coltura marginale con pesanti conseguenze negative anche nei comprati della carne e del latte. Le nostre aziende agricole hanno necessità di liquidità, segno della crisi di vari settori, e per questo è importante che ci sia l’anticipo degli aiuti della PAC.”
Sul tema dei seminativi è intervenuto anche il Presidente di Rovigo Stefano Casalini:
“Non entro nel controverso e dibattuto tema degli OGM, ma dobbiamo prendere atto che le quotazione sui nostri mercati del mais extracomunitario OGM spunta dai due ai tre euro in più di quello locale e veneto. La politica del divieto di coltivazioni delle colture geneticamente migliorate sembra non dia i risultati sperati ma anzi, penalizzi i nostri produttori. Urge pertanto la definizione di avere regole di mercato chiare. Mi complimento con l’assessore Pan per l’assunzione della delega alle bonifiche, tema questo molto importante per tutto il Polesine. E’ necessaria la convocazione di un incontro interprofessionale sulla barbabietola da zucchero in quanto si prospettano problemi anche per lo stabilimento di Pontelongo.”
Per Paolo Ferrarese, Presidente di Confagricoltura Verona:
“La frutticoltura veronese e veneta sono in una situazione di grande difficoltà, come per esempio per la coltivazione del Kiwi. Notevoli superfici a coltivazione sono state abbandonate e ciò non è solo frutto della situazione contingente, ma trova origine al mancato sostegno del settore e alla colpevole mancata ricerca sul campo per il settore. Certamente meglio non stanno i settori della carne e del latte, basti pensare che l’allevamento dei tori non solo non è più remunerativo, ma comporta una perdita di circa 120, 130 euro per capo alla stalla. Dobbiamo ripensare alla filiera, inserire una politica dei controlli, ai ristalli con incroci nazionali.
Diego Donazzolo, Presidente di Belluno, ha approfondito il problema della remunerazione del latte:
“Nel passato il settore lattiero-caseario ha già dovuto affrontare periodi difficili e di crisi, ma mai come ora ci troviamo senza avere una politica settoriale di supporto. La provincia di Belluno si regge per oltre il 70% sulla zootecnia da latte grazie alla cooperativa di riferimento della Lattebusche che però anch’essa, pur essendo strutturata, deve fare i conti con un mercato sempre più concorrenziale che ha fatto abbassare, anche se di poco, la remunerazione del latte.
Le aziende zootecniche professionali della nostra provincia hanno effettuato, grazie anche ai finanziamenti del vecchio PSR, notevoli investimenti che hanno permesso l’ammodernamento delle strutture contando su un andamento dei prezzi costante. Ora la volatilità del mercato lattiero sta creando difficoltà poiché le aziende devono far fronte agli ammortamenti degli investimenti eseguiti. Questa crisi deve essere colta come opportunità per ulteriori aggregazioni fra le strutture del settore. In Valbelluna e nel feltrino si stanno affacciando anche altre colture come la viticoltura che abbisogna però di una regia e di una logica di filiera”
Le problematiche legate alla fauna selvatica, alla caccia e alle aree vallive è stata affrontata dal Presidente di Venezia Giulio Rocca:
“Ci si è dimenticati di quell’area ampia e interessante che è quella litoranea. In quest’area operano degli imprenditori agricoli che continuano l’attività per passione non certamente per il reddito ora percepito. Abbiamo la necessità che il P.S.R. metta a disposizione delle misure ambientali apposite per le fasce lagunari e che ci sia la valorizzazione del pesce delle Valli che è poco conosciuto per essendo buono e tipico del Veneto. L’attività svolta dai Consorzi di Bonifica non solo è utile per il settore agricolo, ma è indispensabile per la sicurezza pubblica e pertanto bisognerà agire maggiormente sulla manutenzione di tutto il sistema. Abbiamo apprezzato la delibera in merito alla caccia delle nutrie, da noi più volte sollecitata. Certamente di danni da selvaggina devono essere ristorati agli agricoltori e per questo bisogno che la Regione trovi le risorse. E’ indispensabile che gli agricoltori siano coinvolti nella revisione del Piano Faunistico Venatorio e che le norme di salvaguardia per le colture, che già sono in essere, siano rispettate.”
Ampia la riflessione del Vicepresidente regionale e Presidente di Treviso Lodovico Giustiniani che ha affermato:
“Non è l’agricoltura a essere in crisi, ma è il Modello agricolo che è in crisi.” E citando un’azienda veneta di successo che opera nel settore lattiero-caseario:” Quest’azienda è l’esempio che la politica di solo localismo è perdente, che sul mercato vale il Marchio e non tanto le DOP che come sono gestite attualmente sono spesso solo un costo aggiuntivo per le nostre aziende. E’ evidente che non sappiamo valorizzare, come meriterebbe, il nostro prodotto. Anche il Prosecco, che è il traino di tutta la viticoltura veneta, non è gestito in maniera oculata. Il mondo della cooperazione che organizza una parte di questo prodotto di eccellenza non ci sembra all’altezza del suo compito e ciò preoccupa l’intero comparto, anche quello più organizzato. La Regione deve assumersi il compito di seguire, monitorare con attenzione e se del caso, intervenire giacché attualmente il settore del Prosecco non è governato.” Nel merito del Pinot Grigio il Presidente Giustiniani ha ricordato che, secondo Confagricoltura, bisogna andare verso una DOC sovraregionale per la gestione e valorizzazione del prodotto. Affrontando il tema delle rinnovabili per il dr. Giustiniani: “La Regione del Veneto deve essere chiara e dire se sostiene le energie rinnovabili. Le duecento aziende che hanno investito in questo settore sono state regolarmente autorizzate e si trovano ad affrontare ora il problema delle emissioni in atmosfera. Le Regioni contigue della Lombardia e dell’Emilia Romagna hanno già deliberato positivamente nel merito e ci si augura che la Regione del Veneto, in attesa del Decreto ministeriale, possa fare altrettanto.
Il mondo allevatoriale veneto ha subito forzatamente una dolorosa frattura che vede allevatori che sono confluiti nell’ARAV da un lato e quelli che convintamente si riconoscono nelle APA di Padova e Treviso; Associazioni quest’ultime che senza avere chiesto denaro alla Regione, hanno i bilanci in ordine. Nell’eventualità la Regione abbia le risorse da investire nelle strutture organizzative degli allevatori, riteniamo che tutte siano messe nella condizione di poterne usufruire.”
Il direttore di Confagricoltura Veneto Luigi Bassani, anche in nome dei colleghi delle provincie, ha ringraziato l’assessore Giuseppe Pan e il direttore Andrea Comacchio per la gentile partecipazione sottolineando che si sta avvertendo un nuovo clima collaborativo con la struttura regionale. Collaborazione che non solo è indispensabile per affrontare prontamente le problematiche emergenti, ma come elemento che sta alla base, nel reciproco rispetto dei ruoli, per l’auspicata diminuzione della burocrazia che si può ridurre con un confronto serio fra chi le norme le fanno e chi le deve applicare.
Il direttore Bassani ha sottolineato la necessità che la Regione Veneto ponga attenzione al credito, anche in relazione al P.S.R., e ha illustrato alcuni progetti di Confagricoltura Veneto, fra quelli di prossima presentazione, relativi alla Cooperazione Territoriale Europea e alla valorizzazione e promozione turistica ed enogastronomica dei prodotti veneti “Gusta Veneto”.
L’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan ha ringraziato per l’opportunità della conoscenza reciproca e del franco confronto sulle varie tematiche esposte ed ha affermato che alcune questioni che sono stati esposte sono già in corso di valutazione a livello tecnico regionale e che su alcune questioni si impegnerà per un loro approfondimento e soluzione.
L’assessore Pan ha informato che sulle problematiche del settore lattiero-caseario, la tutela della zootecnia e la salvaguardia dei pascoli ‘magri’ la Regione sta già lavorando e che tali questioni sono state sottoposte anche al Ministro Maurizio Martina nel recente incontro che ha avuto a Padova presso la sede dell’Avepa. Inoltre, è intenzione della Regione estende il marchio QV (Qualità certificata) ai formaggi realizzati con latte fresco.
Nel merito dell’indennizzo dei danni provocati da cinghiali e da altre specie di fauna selvatica, la Giunta ha adottato un disegno di legge, che è passato al Consiglio regionale per il suo iter, che prevede il ristoro alle aziende attingendo ai proventi delle tasse sulle concessioni regionali per l’esercizio della caccia e per l’istituzione di aziende faunistico-venatorie. Nell’assicurare che l’annunciata riorganizzazione degli Enti strumentali non avrà effetti negativi sulla Bonifica, ha espresso la disponibilità ad approfondire anche con prossimi incontri quanto discusso ritenendo reciprocamente utile il dialogo intrapreso.
Fonte: Confagricoltura Veneto