In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito un importante ed atteso chiarimento in merito al credito di imposta spettante a fronte di nuovi investimenti.
Si tratta del credito introdotto anche per le imprese agricole con la Legge di Bilancio per il 2020 e poi prorogato, con modifiche, dalla Legge di Bilancio per il 2021.
Le imprese che acquistano nuovi beni strumentali materiali o immateriali (esclusi autoveicoli e fabbricati) possono beneficiare di un credito da utilizzare in compensazione nel modello F24, per il pagamento di imposte e contributi, fino al 50% del costo (al netto dell’IVA) a seconda della tipologia dell’investimento. Il credito deve essere ripartito in cinque o tre rate annuali o utilizzato in unica soluzione.
Per molte imprese si poneva il problema del credito residuo, nel caso in cui non avessero potuto utilizzare tutta la rata del credito annuale, perché non era chiaro se fosse possibile riportare all’anno successivo l’importo maturato e non utilizzato. Con una risposta all’annuale appuntamento con “Telefisco”, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente confermato la possibilità di effettuare questo riporto, così da non perdere la parte di credito maturata e non utilizzata in compensazione nell’anno.