Tra Piemonte e Liguria non si fermano i ritrovamenti di cinghiali positivi alla peste suina africana (Psa) e ciò crea grande preoccupazione tra i suinicoltori delle regioni limitrofe. La probabilità che i contagi si allarghino e arrivino agli allevamenti di suini aumenta e le contromisure prese non sembrano sortire gli effetti sperati.
La Regione Lombardia, nell’ambito della definizione di azioni contenitive per ridurre il rischio di diffusione della patologia, ha deliberato incentivi per l’abbattimento di cinghiali nel territorio provinciale di Pavia, quello geograficamente più vicino alle zone di diffusione della Psa.
Auspichiamo che anche nella nostra Regione si faccia di più. La preoccupazione di Rudy Milani, presidente nazionale della Federazione di prodotto di Confagricoltura, è che i contagi si stiano spostando sempre di più verso le zone dove l’allevamento dei suini è largamente diffuso. È quindi in gioco la sopravvivenza di un settore strategico per il nostro comparto agroalimentare, e non possiamo pensare che siano le singole regioni a doversi fare carico del contenimento.
I casi sono raddoppiati, e ciò testimonia l’inefficacia di quanto messo in campo finora. Le reti di contenimento non funzionano, i cancelli vengono aperti e non chiusi, e le singole reti vengono spesso portate via per recuperare il materiale utilizzato.
Governo e regioni devono affrontare seriamente il problema, ne va del futuro dell’intero settore suinicolo italiano, Dop comprese.