L’UE ammorbidisce gli obblighi delle BCAA (Buone condizioni agronomiche e ambientali) ed esenta dai controlli della condizionalità le aziende con meno di 10 ettari
La Commissione europea nei giorni scorsi ha presentato delle proposte per la semplificazione delle norme della Pac. Le modifiche sono concentrate su aspetti che riducono il carico amministrativo e garantiscono flessibilità agli Stati membri nella gestione delle misure.
Le principali novità riguardano le “Buone condizioni agronomiche e ambientali” previste dalla condizionalità. Gli Stati membri possono infatti concedere deroghe temporanee e mirate per adattare gli obblighi di condizionalità alle condizioni climatiche che impediscono di rispettare gli impegni. Inoltre sarà consentito agli Stati membri di prevedere “specifiche esenzioni” per le BCAA 5 (lavorazione minima del suolo per prevenire erosioni), 6 (copertura minima del suolo nei periodi “sensibili”), 7 (rotazione annuale dei seminativi) e 9 (divieto di conversione o aratura dei prati sensibili nelle aree Natura 2000) sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori come le coltivazioni, le tipologie di suolo e di sistemi agricoli o i danni ai prati permanenti dovuti ad esempio a predatori o specie invasive. Le esenzioni dovranno essere limitate in termini di superficie interessata.
Di particolare rilievo la proposta di modifica della BCAA 8 (minima superficie da destinare a usi improduttivi compreso il set-aside) rispetto alla quale si propone di: 1) ridurre la BCAA 8 unicamente all’obbligo di mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio esistenti; 2) convertire l’obbligo di destinare una percentuale minima ad aree non produttive (terreni a riposo ed altri elementi come alberature, siepi etc.) in uno specifico “ecoschema” in maniera quindi che tale impegno permarrebbe ma sarebbe remunerato con dei pagamenti diretti.
Due ulteriori modifiche riguarderanno la BCAA 7 (obbligo di rotazione annuale dei seminativi), che viene confermata concedendo però agli Stati membri la possibilità di autorizzare ai fini del rispetto dell‘impegno anche la sola “diversificazione” già adottata sino al 2023 e cioè la compresenza di due o tre colture minimo in azienda con percentuali prefissate.
La BCAA 6 rispetto alla quale si propone di affidare maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione degli impegni in particolare per quanto riguarda la durata delle coltivazioni e la rigidità del periodo invernale.
Relativamente ai controlli di propone di esentare i piccoli agricoltori (aziende con meno di 10 ettari di superficie agricola) dai controlli e dalle sanzioni per la condizionalità. In particolare, come ha precisato la Commissione, i piccoli agricoltori non sono esentati dal rispetto dei requisiti di condizionalità, ma dai controlli su di essi e dalle relative sanzioni. Verrebbero esentati dai controlli e dalle sanzioni per la condizionalità anche i beneficiari che ricevono pagamenti di superficie sia nell’ambito del Piano strategico che a valere dei Piani di sviluppo rurale ai sensi del regolamento 1305/2013 implementati sino a tutto il 2025.
Un elemento di attenzione riguarda infine la tempistica di attuazione di queste novità. La proposta di regolamento, se approvata, consentirebbe di applicare retroattivamente, dal primo gennaio 2024, le modifiche alle BCAA 6, 7 nonché l’esenzione dalle sanzioni per gli agricoltori con meno di 10 ettari. A tal fine si prevedono misure transitorie per il 2024 per assicurare che gli Stati membri possano applicare le modifiche ai Piani strategici anche prima della approvazione delle modifiche da parte della Commissione. Per la BCAA 8, in particolare, dalle prime interlocuzioni con il Ministero sembrerebbe che la Commissione sia orientata a far entrare in vigore le proposte di semplificazione relative all’abolizione dell’obbligo del primo requisito della BCAA (4% della superficie destinata a terreni e elementi non produttivi) a partire dal 1° gennaio 2025 (nel 2024 si dovrebbe quindi aderire alla BCAA 8 in base a quanto previsto dal Regolamento 2024/587 contenente le deroghe con l’utilizzo di azotofissatrici e di intercalari. Va comunque considerato che queste possibilità di applicazione retroattiva sono in ogni caso legate alla tempistica di approvazione del regolamento da parte dell’Unione Europea.
La proposta della Commissione è all’ordine del giorno del Consiglio Agricoltura del prossimo 26 marzo. L’obiettivo della presidenza di turno belga è di arrivare rapidamente ad una decisione condivisa con il Parlamento europeo, nella sostanza approvare il testo della Commissione senza modifiche entro fine aprile.
Secondo la valutazione di Confagricoltura dalle misure proposte emerge che l’atteggiamento della Commissione appare decisamente conservativo, come era apparso chiaramente dalle prime indicazioni uscite il 26 febbraio scorso. Questa Commissione UE nella sostanza sta difendendo l’attuale assetto della PAC.