“Siamo i custodi dell’ambiente”
A Lazise si è parlato degli aspetti legati alla sostenibilità, davanti ad una platea di oltre 200 pensionati arrivati da tutte le province del Veneto
Grande partecipazione al convegno regionale dell’Anpa, l’Associazione nazionale pensionati di Confagricoltura, che si è svolto alla Dogana Veneta di Lazise (Verona) sabato 12 ottobre, con oltre duecento agricoltori arrivati da tutte le province del Veneto. Tema di quest’anno il rapporto tra agricoltura e ambiente, come sintetizzato dal titolo “Amiamo il nostro pianeta, amiamo la nostra terra”, con focus sulle tematiche della sostenibilità e sulle normative riguardanti la salvaguardia dell’ecosistema, come la legge 24/2024 che promuove la figura dell’agricoltore a custode dell’ambiente.
A fare gli onori di casa il presidente di Confagricoltura Verona, Alberto De Togni e la presidente provinciale di Anpa, Graziana Patuzzo: “L’agricoltura moderna è molto attenta agli aspetti legati all’impatto ambientale – ha detto De Togni – e siamo soddisfatti che l’agricoltore sia stato riconosciuto come il custode del territorio e dell’ambiente. Questa opera che l’imprenditore svolge a favore di tutta la comunità andrebbe, tuttavia, riconosciuta anche dal punto di vista economico, perché se ci viene dato il compito di conservare la biodiversità è giusto che ci sia un incentivo da parte della società”.
Paolo Ferrarese, vicepresidente di Confagricoltura Veneto, ha sottolineato che l’agricoltore si occupa da sempre di ambiente, “anche se ci sono molte associazioni ambientaliste che vogliono insegnarci come fare il nostro lavoro, facendolo dal divano. Loro occupano le pagine dei giornali, mentre noi riempiamo gli scaffali della grande distribuzione. Anche la politica Ue ci pone dei limiti inaccettabili, non consentendoci l’utilizzo delle nuove tecniche che sono indispensabili per diminuire fitofarmaci e fertilizzanti”. Sul tema è intervenuta Maddalena Pasqua di Bisceglie, titolare dell’azienda agricola Musella, che ha raccontato la sua esperienza di agricoltura biodinamica, mentre Ilaria Marconcini, docente di filosofia, ha illustrato la legge che ha introdotto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, che punta a rafforzare il rispetto delle persone, degli animali e della natura.
Sergio Nucibella, presidente regionale di Anpa, che in Veneto conta novemila associati, ha parlato invece delle problematiche degli agricoltori anziani, che continuano a lavorare anche dopo la pensione. “L’allungamento dell’attività fa sì che ci siano tre generazioni in azienda: nonno, figli e nipoti – ha spiegato –. Un legame importante, per abbinare tradizione e innovazione, con saperi che non vanno perduti. Ma gli agricoltori anziani hanno molte necessità legate all’invecchiamento, alle quali stiamo cercando di dare risposta in collaborazione con il Cupla, il coordinamento unitario dei pensionati del lavoro autonomo. Oltre a dare supporto per le pratiche amministrative, vorremmo istituire un servizio di trasporto sociale per portare gli anziani in ospedale, a fare visite mediche o altre incombenze, grazie al volontariato degli agricoltori. Ma importante è anche incentivare le iniziative di carattere culturale e ricreativo, per creare occasioni di socialità”.
In chiusura i saluti di Rodolfo Garbellini, presidente nazionale Anpa, e l’intervento del segretario nazionale Angelo Santori, “I primi difensori dell’ambiente sono gli anziani – ha ribadito Santori -. Dove manca la presenza degli uomini, a cominciare dalla montagna, vediamo disastri. Gli anziani hanno lavorato nei campi, hanno mantenuto puliti prati e boschi, hanno fatto crescere l’agricoltura del nostro Paese, trasmettendo alle giovani generazioni i valori della terra e dell’agricoltura, che sono valori fondamentali, importantissimi per la famiglia e la società. Ma i nostri “vecchi” avrebbero diritto a ricevere ciò che hanno dato, a partire dai servizi sociali e sanitari, che stanno venendo meno, e alle pensioni che sono ridotte all’osso e non sufficienti a coprire i crescenti costi della vita. Su questo dovremo sempre più focalizzarci, facendo sentire forte la nostra voce”.