In questi giorni si stanno compilando le dichiarazioni IVA relative all’anno 2024, che dovranno essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile. Per molte aziende la dichiarazione potrà presentare un credito IVA e si può decidere come sfruttarlo al meglio. Sono possibili diverse alternative:
1) utilizzo in diminuzione di eventuali futuri debiti IVA derivanti dalle liquidazioni periodiche mensili o trimestrali del 2025;
2) utilizzo in compensazione nel modello F24 per pagare imposte o contributi;
3) richiederlo a rimborso.
Dette alternative possono coesistere, cioè il credito può essere, ad esempio, in parte richiesto a rimborso e in parte destinato alla compensazione.
Per la compensazione si ricorda che, per importi superiori a € 5.000 annui, è necessario che la dichiarazione IVA sia presentata con il visto di conformità rilasciato da un soggetto abilitato.
Per poter richiedere il rimborso l’importo minimo del credito è pari a 2582,28 ed è necessario che sia presente almeno uno dei seguenti requisiti:
a) aliquota media IVA delle vendite maggiorata del 10% sia inferiore all’aliquota media degli acquisti
b) acquisti di beni ammortizzabili
c) operazioni non imponibili (quali esportazioni o vendite intracomunitarie) superiori al 25% del totale delle operazioni effettuate
d) cessazione dell’attività con chiusura della Partita IVA
e) nell’ultimo triennio, avere maturato ogni anno un credito IVA. Per rimborsi superiori a € 30.000 è necessario attivare una specifica garanzia a favore dell’Amministrazione Finanziaria, o presentare la dichiarazione IVA munita del visto di conformità. Coloro che esercitano l’attività da meno di 2 anni sono considerati contribuenti “a rischio” e devono prestare l’apposita garanzia, in quanto non possono avvalersi del visto.