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Lovati Cottini, Agriturist: “Bilancio positivo, anche se il trend è cambiato”
Molti stranieri dal Nord Europa, anche se da Israele fioccano le prenotazioni

Venezia, 3 settembre 2024 – Meno giorni di permanenza, ma tutto sommato estate buona per gli agriturismi del Veneto, in controtendenza rispetto ad altre regioni d’Italia. Se altrove il dato che emerge è il calo delle presenze, con una minore affluenza rispetto agli anni precedenti, nella regione del Nordest le famiglie confermano la loro predilezione per le vacanze in mezzo alla natura, con Venezia e Verona città d’arte che fanno da attrattori per il turismo. Ma sono soprattutto gli stranieri, oltre il 50 per cento delle presenze, a garantire un buon bilancio complessivo.

“È vero che il trend è un po’ cambiato, con soggiorni più brevi rispetto all’anno scorso – sottolinea Giulia Lovati Cottini, presidente di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura -. Una tendenza che avevamo già notato in primavera, che era stata all’insegna del last minute e del turismo mordi e fuggi. Tuttavia l’affluenza è stata buona e, soprattutto da giugno ad agosto, si è confermata la tipologia della famiglia con bambini, che cerca una vacanza a contatto con la natura e con una grande offerta di attività ludiche e turistiche. Maggio e anche settembre, a quanto ci risulta dalle prime prenotazioni, sono invece i mesi delle coppie, che si concedono spesso weekend lunghi per cercare il relax e il fresco nel soggiorno in mezzo al verde. Certamente il caldo di quest’estate ha spinto i turisti italiani, ma anche stranieri, a scegliere gli agriturismi veneti, che offrono una varietà incredibile di paesaggi tra campagna, colline, montagna e mare”.

A Vicenza moltissimi gli stranieri dal Nord Europa, mentre gli  italiani arriveranno perlopiù in settembre, già in occasione della per Fiera dell’oro, in programma la prossima settimana. Anche a Verona estate contrassegnata da una forte presenza straniera, con soggiorni lunghi: “Sono aumentati i francesi, i belgi, anche i polacchi, mentre sono calati gli austriaci e gli inglesi – riferisce Alessandro Tebaldi, presidente di Agriturist Verona -. Stabile la presenza di tedeschi e olandesi. Purtroppo ci sono state parecchie cancellazioni di israeliani, che negli ultimi anni erano numerosi, a causa del difficile momento per il Paese dovuto al conflitto con la Palestina. Aggiungerei che la zona lago è andata molto bene, in virtù dei mesi torridi estivi, che hanno segnato anche un certo successo per le strutture dotate di piscina. Per quanto riguarda l’autunno, al momento non vediamo molto movimento nelle prenotazioni, se non per qualche vacanza breve di turisti italiani. Il bilancio estivo comunque è positivo, considerato che siamo partiti con una primavera sfavorevole, molto piovosa e fredda”. In Italia le aziende agrituristiche sono più di 25.000, per l’84 per cento in aree collinari e montane. Oltre il 60 per cento dei Comuni italiani ne ospita almeno una. Quasi la metà offre almeno tre servizi e più di una su tre è condotta da una donna. In Veneto, secondo i dati 2023 della Regione, gli agriturismi sono 1.641, per un totale di circa 17.800 posti letto, con un’offerta che va dalle camere agli appartamenti e agli agricampeggi. Un settore in costante crescita: l’anno scorso le nuove aziende agrituristiche aperte sono state 34.