Nel 2017 il Veneto ha contato 19 milioni di arrivi e 70 milioni di presenze. In base ai dati 2017 le strutture ricettive soggette ad attività di rilevazione statistica e controllo amministrativo in Veneto sono più di 46 mila, di cui 9 mila soggette anche a classificazione: 3200 sono alberghi, 5000 le strutture complementari, 180 quelle all’aperto e oltre 900 gli agriturismi. Ciò vuol dire che la restante parte, cioè più di 37 mila, sono configurabili come alloggi in locazione turistica. Si tratta di strutture ricettive non soggette a classificazione né a segnalazione certificata di inizio attività, senza la prestazione di servizi a favore degli ospiti durante il loro soggiorno.
Per questo la giunta regionale, su relazione dell’assessore al turismo Federico Caner, ha licenziato una proposta legislativa che prevede nuove disposizioni in materia di ricettività turistica finalizzate a tutelare sia la qualità dell’offerta anche nel segmento degli alloggi in locazione, sia la trasparenza del settore.
Il disegno di legge apporta modifiche alla legge regionale n. 11 del 2013 “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto” introducendo una serie di obblighi, come per tutte le altre strutture ricettive. “Anzitutto – ha sottolineato l’assessore – gli alloggi in locazione turistica dovranno essere conformi alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e alle norme per la sicurezza degli impianti. La qualità dell’offerta turistica in tutti i suoi segmenti deve essere garantita”.
Restano confermati tutti gli obblighi informativi necessari per consentire alla Regione di conoscere tempestivamente e correttamente i dati statistici. Uno dei nuovi obblighi sarà invece quello di dotarsi di un codice identificativo dell’alloggio, assegnato dalla Regione, da esporre anche nei siti internet di prenotazione ricettiva, in base ad un regolamento che sarà adottato dalla giunta regionale successivamente all’approvazione della legge. In questo modo i comuni saranno agevolati nelle funzioni di vigilanza sulle locazioni turistiche, compito che sarà ulteriormente facilitato anche dalla possibilità per la polizia locale di accedere telematicamente alla banca dati regionale del turismo.