Giovedì 15 febbraio, oltre 700 agricoltori associati hanno partecipato all’assemblea straordinaria di Confagricoltura Veneto Con la presenza del presidente nazionale Massimiliano Giansanti.
E’ stato un momento di confronto intenso, a tratti anche aspro, tra i vertici dell’associazione e la base associativa. Un confronto comunque necessario in un momento di difficoltà del settore che sta generando proteste in molti paesi europei a anche in Italia.
I problemi sollevati sono quelli che conosciamo bene e che sentiamo e leggiamo tutti i giorni nelle televisioni e nei giornali: bassa valorizzazione dei prodotti, redditività inesistente, sostegni della Pac miseri che ritardano ad arrivare, vincoli e obblighi imposti dall’Unione Europea incomprensibili e costosi, burocrazia folle e vessatoria, politica e istituzioni lontane dalla realtà e dalle imprese. Critiche anche al sindacato perché, nonostante le prese di posizione, il lavoro fatto in Italia e in Europa e i risultati raggiunti, per molte aziende si sono ridotti i margini di guadagno e si è creata una situazione di insostenibilità. Ma anche chi ancora regge sul piano economico non ne può più di operare in una condizione di
Segue dalla prima pagina svantaggio competitivo a causa della concorrenza sleale, dei vincoli e della burocrazia. Tutti chiedono un radicale cambio di visione che riporti la produzione agricola italiana ad essere giustamente remunerata per il valore intrinseco che possiede, per i costi che si devono sostenere per realizzarla oltre che per il contributo fondamentale che fornisce al sistema agroalimentare italiano.