Nella giornata di giovedì 11 luglio 2024 la Camera dei Deputati ha approvato la Legge di conversione del Decreto Legge 15 maggio 2024 n. 63 “recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, provvedimento che prevede stanziamenti pari a circa 500 milioni di euro a favore del settore primario, al fine di favorire l’uscita delle aziende agricole dalla crisi indotta dall’indebitamento, legato agli effetti depressivi sui prezzi delle derrate agricole della guerra i Ucraina, ma anche dall’innalzamento duraturo dei costi di mezzi tecnici e carburanti e dalle avversità climatiche e fitopatologiche e zoonotiche sopravvenute negli ultimi tempi.

“Abbiamo messo a disposizione oltre 500 milioni di euro per sostenere le filiere in difficoltà, affrontare le emergenze, garantire maggiori controlli, specialmente sulle importazioni e assicurare un giusto reddito ai nostri produttori”, ha sottolineato il ministro Lollobrigida. “Inoltre, abbiamo rafforzato, insieme alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, le azioni a contrasto del caporalato e contro le pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto, perché le eccellenze del nostro made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla dignità dei lavoratori agricoli.

Continueremo a sostenere i nostri pescatori, agricoltori e imprenditori che ogni giorno fanno grande la nostra Nazione. La difesa del settore primario rappresenta un interesse centrale per il Governo” ha concluso il Mnistro.

Di seguito passiamo in rassegna le principali misure che interessano le nostre aziende agricole, riservandoci appositi approfondimenti nelle prossime edizioni della newsletter.

67 MILIONI ALLE AZIENDE INDEBITATE E AI SETTORI IN DIFFICOLTÀ

L’articolo 1 del Decreto Agricoltura è finalizzato a contenere gli effetti della crisi economica causata dalla guerra in Ucraina, garantire l’approvvigionamento di materie prime agricole e sostenere le filiere produttive. Prevede una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subìto un calo del volume d’affari di almeno il 20% o hanno subìto una riduzione della produzione, pari almeno al 30%, o, nel caso delle cooperative agricole, una riduzione almeno pari al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria, nel 2023.

 Nella sostanza è prevista la sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei finanziamenti in scadenza nel 2024, la proroga per 12 mesi dei termini di rimborso senza oneri per le parti e il differimento automatico della scadenza delle garanzie rilasciate dal Fondo di Garanzia e dall’Ismea.

 Sono poi previsti aiuti in regime di “de minimis” per le filiere dei cereali e della pesca per un totale complessivo di 67 milioni di euro sulla base del “Quadro temporaneo di crisi e transizione per di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

 Nell’iter di conversione del DL sono stati aggiunti stanziamenti per 14 milioni, al fine di contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo oleario, di quello agrumicolo e di quello lattiero caseario del comparto del latte ovino e caprino. In questo modo si è pervenuti ad uno stanziamento di 5 milioni per ciascuno dei settori sopra indicati con riferimento al 2024 e per un totale di 20 milioni.

PER LE FITOPATIE 74 MILIONI

Si passa da 12 milioni inizialmente previsti a ben 74 milioni di euro per sostenere le aziende agricole danneggiate dalla peronospora e dalla flavescenza dorata oltre che sostenere il settore del kiwi.  Sono previsti contributi in conto capitale fino all’80% del danno accertato ma anche la proroga delle operazioni di credito agrario e delle agevolazioni previdenziali per le aziende danneggiate da queste avversità.

Per quanto riguarda, nello specifico, le aziende colpite dalla c.d. “moria del Kiwi”, le stesse devono, allo stesso tempo: aver subito e segnalato danni alle produzioni di kiwi e alle piante di actinidia nel corso della campagna 2023 e non aver beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici. Le regioni territorialmente competenti, verificata la presenza della “morìa del kiwi” sul proprio territorio, così come definita dal servizio fitosanitario nazionale, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.


CONTRO LA PESTE SUINA AFRICANA 55 MILIONI

Per quanto riguarda le norme di contrasto alla Psa, è stato confermato il budget da 20 milioni di euro per aiutare le aziende suinicole ad investire sulla biosicurezza negli allevamenti di suini.

Confermata anche un’altra norma finanziaria, che prevede uno stanziamento di 35 milioni di euro per il più generale sostegno alla filiera suinicola.

Novità riguardano i poteri del commissario nazionale alla Psa e sulla possibilità di utilizzo dell’Esercito per gli abbattimenti di cinghiali.

PER LA SICCITÀ 117 MILIONI

Per quanto riguarda la siccità le Autorità di Bacino Distrettuali, entro il 31 ottobre 2024, dovranno trasmettere al commissario straordinario per la Siccità la ricognizione delle risorse che concorrono al contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, già contenute nelle programmazioni dell’ultimo quinquennio.

 Confluiranno dal Ministero delle Infrastrutture oltre 102 milioni di euro, derivanti dalla rimodulazione delle risorse del Piano Nazionale di Interventi nel Settore Idrico. Questi soldi, a disposizione del commissario, serviranno per attivare i lavori per le opere più urgenti finalizzate a fronteggiare la siccità anche nel comparto irriguo.

 Nel corso dell’esame del Senato, inoltre, sono stati stanziati 15 milioni di euro per introdurre misure di aiuto in favore delle imprese agricole con sede operativa in Sicilia che hanno subìto danni alle produzioni a causa di fenomeni siccitosi.

PRATICHE SLEALI, MISURE DI CONTRASTO PIÙ SEVERE

Alla normativa vigente sul contrasto alle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare  vengono aggiunte le definizioni di “costo di produzione” e “costo medio di produzione” dei quali si dovrà tenere conto nella stipula dei contratti di cessione.

La violazione della normativa sulle pratiche sleali da parte di un fornitore costituisce grave inadempimento del rapporto negoziale con il titolare o il gestore del mercato.

Per i casi di mancata stipula scritta del contratto di cessione e di imposizione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose vengono rese esplicite le attività idonee a elidere le conseguenze dannose.

CONTRASTO AL CAPORALATO: NUOVE NORME SUGLI APPALTI

 Nell’iter di conversione del DL sono state introdotte delle norme per rafforzare l’attività di controllo in materia di prevenzione e di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo ed al lavoro sommerso e irregolare. A tal fine è stato previsto che anche il personale ispettivo del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro in forza presso l’Ispettorato nazionale del lavoro abbia accesso a tutte le informazioni ed alle banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall’Inps. Inoltre, per il 2024 Inail e Inps sono state autorizzate ad assumere complessivamente 514 nuove unità lavorative da inquadrare come funzionari impiegati nelle attività di vigilanza.

È poi prevista l’istituzione, presso l’INPS, della “Banca dati degli appalti in agricoltura”, alla quale dovranno obbligatoriamente iscriversi tutte le imprese che intendono partecipare agli appalti delle imprese agricole costituite in forma singola o associata.

Alla banca dati in oggetto si iscrivono le imprese, in forma singola o associata, di cui all’articolo 6, comma 1, lettere d) e e), della legge 31 marzo 1979, n. 92, che intendono partecipare ad appalti in cui l’impresa committente sia un’impresa agricola di cui all’articolo 2135 del codice civile.

Nell’articolo 6, comma 1, lettera d), rientrano le imprese non agricole singole e associate, se addette ad attività di raccolta di prodotti agricoli, nonché ad attività di cernita, di pulitura e di imballaggio dei prodotti ortofrutticoli, purché connessa a quella di raccolta.

Nella successiva lettera e) rientrano le imprese che effettuano lavori e servizi di sistemazione e di manutenzione agraria e forestale, di imboschimento, di creazione, sistemazione e manutenzione di aree a verde.

La norma inoltre prevede che l’INPS rilasci all’impresa richiedente un’attestazione di

conformità all’esito della verifica del possesso dei requisiti di qualificazione dell’appaltatore,

individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali

I prestatori che prenderanno in appalto la lavorazione dei campi saranno dunque tenuti a identificarsi presso la nuova banca dati, nonché a rilasciare al committente, ossia all’impresa agricola, una polizza fideiussoria a copertura dei contributi previdenziali e delle retribuzioni dovuti, per tutto il periodo di esecuzione del contratto di appalto, ai lavoratori dipendenti dell’impresa stessa impiegati nell’appalto.

La stipula o l’esecuzione del contratto di appalto avvenuta in violazione di quanto disposto, comporta l’applicazione, a carico del committente e dell’appaltatore, della sanzione amministrativa da euro 5.000 a euro 15.000, senza applicazione della procedura di diffida. L’irrogazione della sanzione impedisce, per un periodo di un anno a decorrere dalla notifica dell’illecito, l’iscrizione o la permanenza nella rete del lavoro agricolo di qualità.

ARRIVA GRANAIO ITALIA

Viene di fatto introdotta una versione più leggera di Granaio Italia, infatti la modifica alle norme vigenti alleggerisce il carico di formalità per i molini, mentre esclude del tutto i pastifici e i forni dal novero dei soggetti obbligati alle comunicazioni trimestrali al registro telematico dei cereali.

Il nuovo testo  impone alle aziende agricole, alle cooperative, ai consorzi, alle imprese commerciali, alle imprese di importazione e alle imprese di prima trasformazione che acquisiscono e vendono, a qualsiasi titolo, cereali nazionali ed esteri di comunicare al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in forma cumulativa e aggregata, il volume totale delle operazioni trimestralmente effettuate.

PROROGATA LA SPERIMENTAZIONE DELLE TEA

Per la sperimentazione sul campo, in siti autorizzati, delle Tecnologie di Evoluzione (Tea) nel Decreto trova posto – con le modifiche apportate dal Senato – la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2025.

ENERGIE RINNOVABILI Sostanzialmente confermato l’impianto del Decreto sul divieto di localizzare in terreni classificati agricoli gli impianti fotovoltaici a terra, con le limitazioni già indicate in precedenza. Ma sul fronte delle energie rinnovabili agricole ci sono molte novità in tema di tariffe incentivate e tassazione dei proventi dalla cessione in rete di queste.