Istanze di conversione e nuove domande d’ingresso

Per il 2025, il decreto legge n. 145/2024 ha previsto l’ingresso in Italia di 181.450 lavoratori e lavoratrici non comunitarie secondo la seguente ripartizione:

  • 70.720 per lavoro subordinato non stagionale;
  • 730 per lavoro autonomo;
  • 110.000 per lavoro subordinato stagionale.

Le quote di lavoratori relative al settore agricolo riservate alle associazioni di categoria (tra le quali Confagricoltura) sono 47mila, più altre 26mila libere.

Il decreto flussi 2025, come noto, ha previsto la possibilità di precompilare le domande, attività che ha visto l’inserimento di 164.787 istanze trasmesse con i click day:

 – 61.432 sono state quelle relative ai lavoratori subordinati stagionali per i settori agricolo e turistico-alberghiero che hanno interessato il click day dello scorso 12 febbraio.

Terminate le giornate dei click day, la presentazione di nuove istanze del Decreto Flussi 2025 sarà consentita fino al 31.12.2025 accedendo esclusivamente dalla sezione “Compila Domande”, raggiungibile dalla voce Sportello Unico Immigrazione. È quanto riportano le linee guida aggiornate lo scorso 5 febbraio.

Il Ministero del Lavoro, con la nota n. 1054 del 12 febbraio ha disposto la prima distribuzione territoriale delle quote previste, in modo da consentire il rilascio dei nulla osta al lavoro a fronte delle domande presentate agli Sportelli Unici per l’Immigrazione.

Al momento, agli ingressi per motivi di lavoro stagionale sono state attribuite 38.462 quote, di cui:

13.736 riservate alle istanze di lavoro stagionale nel settore agricolo presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro. Le quote non ripartite a livello territoriale, si legge nella nota, restano nella disponibilità del Ministero, che provvederà ad assegnarle sulla base delle richieste pervenute agli Sportelli Unici per l’Immigrazione. Il Ministero, infine, ricorda che sono fuori quota le richieste di conversione da parte di lavoratori stagionali che hanno svolto regolare attività lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi e ai quali è offerto un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato e le richieste di esercizio dell’attività economica come subordinato o autonomo da parte di titolari di un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.