Lo scorso 12 aprile il Consiglio UE ha adottato la direttiva rivista sulle emissioni industriali (IED), con il solo voto contrario dell’Italia. La IED sarà ora siglata nella sessione plenaria del 22-25 aprile e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Dopo tale data, gli Stati membri dell’UE avranno fino a 22 mesi per incorporare le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. Nel 2028 (e successivamente ogni cinque anni), la Commissione riesaminerà e valuterà l’attuazione della direttiva, tenendo conto delle tecniche emergenti. Inoltre, entro il 2026, la Commissione dovrà valutare come affrontare al meglio le emissioni generate dall’allevamento del bestiame e dai prodotti agricoli immessi sul mercato dell’UE.
La Direttiva UE prevede di estendere le misure sulle emissioni industriali (obbligo di autorizzazione integrata ambientale AIA) agli allevamenti di:
1. Suini con più di 350 unità di bestiame. Sono escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico, e quelle che lo fanno all’esterno per un periodo di tempo significativo su un anno.
2. Pollame, la direttiva si applica alle aziende con galline da uova in numero superiore alle 300 unità, e alle aziende con polli da carne con più di 280 unità. Per le aziende che allevano sia suini che pollame, il limite sarà di 380 unità.