Con circolare del 14.12.2022, il CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – ha deciso, in modo alquanto discutibile, di estendere l’applicazione del CAC – Contributo Ambientale Conai – sui vasi in plastica per fiori e piante, considerandolo alla stegua di un imballaggio, con alcune esenzioni.
L’obbligo diverrà operativo dal 01.07.2023, data sino alla quale sarà operativo un semestre di tolleranza.
Sposando un’interpretazione criticabile del Codice dell’Ambiente, il Consiglio di Amministrazione del CONAI ha ritenuto costituiscano imballaggio, con
conseguente applicazione del CAC, i vasi in plastica per fiori/piante, destinati alla vendita a consumatori o utenti finali, con spessore parete, da misurare a metà altezza del vaso, sino a 0,8 mm. Ciò a prescindere dal diametro e dalle caratteristiche strutturali del vaso.
Rimangono, invece, esclusi dall’applicazione del CAC:
(a) i vasi con spessore parete, a metà altezza del vaso, oltre 0,8 mm;
(b) i vasi con spessore parete, fino a 0,8 mm, venduti al consumatore, quando siano vuoti;
(c) i vasi con spessore parete, sino a 0,8 mm, quando siano utilizzati nelle vendite tra professionisti, purché impiegati nelle fasi di coltivazione/crescita delle piante. In questo caso, però, è previsto che l’azienda, che impiega il vaso vuoto, debba inviare al fornitore e, per conoscenza, al CONAI un’apposita attestazione.
La decisione del CONAI è stata contestata da Confagricoltura perché i vasi costituiscono elementi imprescindibili per lo svilippo e la crescita delle piante, quindi mezzi di produzione esentati dal CAC. Inopportuna ed errata è stata la loro classificazione come imballaggio, proprio perché non sono destinati in via esclusiva né al trasporto né alla commercializzazione dei prodotti.
Confagricoltura proseguirà la sua azione perché la decisione del CONAI sia modificata.