Bassani, Confagricoltura Veneto: “Promesso un anticipo dell’80 per cento, “Il tempo è scaduto e gli anticipi promessi non sono arrivati. Oltre 200 mila tra imprenditori e lavoratori agricoli veneti sono in difficoltà, ci aspettiamo che il governatore Luca Zaia intervenga”.
Luigi Bassani, direttore di Confagricoltura Veneto, è deluso e preoccupato dopo che per la seconda volta, in due mesi, la Regione non ha mantenuto la promessa di pagare agli agricoltori veneti i fondi comunitari della Pac, la Politica agricola Comune.
Giovedì 5 maggio Confagricoltura Veneto, con delegazioni delle province di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, Belluno e Venezia, manifesterà anche per questo a Bologna nella giornata di protesta intitolata “Ei fu, siccome immobile”, al fianco di centinaia di agricoltori anche delle organizzazioni Cia e Copagri del Nord Italia, per chiedere risposte sulle tante criticità che stanno creando problemi alle imprese agricole. L’organizzazione regionale dovrà poi valutare quali iniziative intraprendere in territorio veneto sui ritardi Pac.
“I fondi comunitari sono la moneta contante con cui si pagano i fornitori e si chiudono gli anticipi avuti dalle banche – attacca Bassani -. Il 18 aprile l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan e Fabrizio Stella, direttore di Avepa, l’agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, avevano promesso il pagamento di un anticipo almeno pari al 75-80 per cento del totale 2015, in attesa del saldo finale che dovrebbe essere erogato entro il 30 giugno. Ma, a distanza di quasi venti giorni, non abbiamo alcuna evidenza che questo sia di prossima attuazione. Non ci resta che constatare l’inattendibilità della parola impegno da parte della Regione e di Avepa”.
Il nodo dei mancati pagamenti, secondo la Regione Veneto, sarebbe dovuto a inadempienze e inefficienze di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Bassani concorda: “E’ vero, Agea ha avuto in questi mesi una grave responsabilità nei ritardi e solo qualche giorno fa ha provveduto alla fissazione dei titoli, necessaria per definire esattamente il saldo. Ma è proprio per questo che la Regione avrebbe dovuto, come si era impegnata, provvedere intanto a questo congruo anticipo, di cui c’è enorme necessità. Ricordiamo che i contributi da girare agli agricoltori sono da tempo nella disponibilità di Avepa. Perché non lo ha fatto? Non ci sono più scuse”.
Confagricoltura ricorda che sono 85 mila le aziende che hanno presentato la domanda Pac in Veneto, di cui 38 mila di piccole dimensioni. Numeri importanti, che si traducono in almeno 150 mila lavoratori autonomi e 60 mila dipendenti. “Una questione che riguarda 210 mila persone, senza contare l’indotto di tutti i fornitori che stanno aspettando i pagamenti dei mezzi di produzione, non è più solo tecnica, ma anche politica – sottolinea Bassani -. Ci aspettiamo e riterremmo opportuna una presa di posizione dal governatore Zaia, anche su un sistema arrivato al capolinea. E’ necessario interrogarsi sulla funzionalità di Agea e Avepa e soprattutto sul fatto che vada aperta una discussione sul senso di mantenere in vita due strutture, una nazionale e una regionale, in qualche misura ancora interdipendenti tra loro. Ci interessa che non accada più quello che si verifica oggi: per alcune cose l’agricoltore veneto deve riferirsi ad Agea, per altre deve riferirsi ad Avepa che deve riferirsi ad Agea. Per altre si riferisce solo ad Avepa. Un groviglio burocratico assurdo, tanto più che i due enti utilizzano programmi e procedure diverse, non hanno una chiara gerarchia e da qui nascono infiniti problemi”. Conclude Bassani: “Che resti Agea o resti Avepa non tocca a noi definirlo, ma certamente chi rimane dovrà essere una struttura più efficiente e collaborativa di quella odierna”.arrivate le briciole. Oltre 200 mila lavoratori a rischio, Zaia intervenga”.