“Quello che sta succedendo è inaccettabile. La denominazione Prosek è fortemente lesiva per un marchio che è il frutto di tanti anni di lavoro degli agricoltori del nostro territorio”. Così Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, commenta la notizia della pubblicazione, avvenuta nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale UE, della richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale “Prošek”, fatta dal commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski.
Le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare delle osservazioni motivate. La Commissione analizzerà successivamente le eventuali obiezioni ricevute e adotterà una decisione finale tenendo conto di tutti gli elementi a sua disposizione.
“Quest’operazione è un danno per tutto il Veneto – sottolinea il presidente -. Non si può giustificare con la motivazione che si tratta di due vini diversi, perché è inevitabile che si crei confusione tra i consumatori data anche la distanza delle zone di produzione. Una delle caratteristiche di una doc è che identifichi e tuteli la produzione di un’area geografica, che comprende sia fattori ambientali, sia fattori umani con le tecniche e i saperi sviluppati nel tempo. Perciò questo non è solo un attacco al Prosecco, ma anche un pericoloso precedente che mette a rischio tutte le denominazioni d’origine. Leggo con favore le dichiarazioni del presidente della Regione, Luca Zaia, del ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e di molti esponenti del mondo politico italiano, intenzionati a fare opposizione in modo compatto e determinato”.
La decisione assunta dalla Commissione, per altro, si pone in aperta contraddizione con la sentenza diffusa appena qualche giorno fa, il 9 settembre scorso, dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che vieta l’uso di nomi o grafiche che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dalle norme UE.