Confagricoltura Veneto esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto tra le organizzazioni agricole, le cooperative, la grande industria e la grande distribuzione per la salvaguardia degli allevamenti italiani. Con l’accordo di filiera, valido fino al 31 marzo 2022, gli allevatori potranno raggiungere il prezzo di 41 centesimi al litro, Iva esclusa. L’intesa introduce un “premio emergenza stalle”, pari a 3 centesimo al litro. Sarà possibile un’ulteriore integrazione pari a 1 centesimo al litro, che potrà essere riconosciuta dall’industria di trasformazione o dalle cooperative nel caso in cui non si raggiungesse la soglia massimi di 41 centesimi al litro.
“L’accordo è una boccata d’ossigeno alla luce di una crisi gravissima, che ci vedeva con prezzi fermi a 25 anni fa a fronte di costi di produzione aumentati del 30 per cento tra mais, soia, foraggi ed energia – sottolinea Fabio Curto, presidente del settore lattiero-caseario di Confagricoltura Veneto -. Ringraziamo quanti si sono impegnati al Tavolo di settore, dal ministero alla Regione Veneto, auspicando che il dialogo e il confronto tra le parti continuino, al fine di individuare ogni iniziativa per sostenere il settore. Questo primo passo dovrà essere accompagnato da una visione più a lungo termine che riguardi tutto il settore: è necessaria una programmazione in termini di produzione, sostenibilità economica e ambientale del comparto. Tanti imprenditori del nostro territorio, provati dalla situazione venutasi a creare, hanno infatti eroso il proprio capitale per tutelare le proprie famiglie, i propri collaboratori e dipendenti. Ora è indispensabile lavorare per valorizzare il prodotto italiano, obiettivo che vede impegnata in prima linea la parte agricola e che deve vedere coinvolti tutti gli attori”.
In Veneto sono circa 2.950 gli allevamenti di vacche da latte, con 1,2 milioni di tonnellate di latte munti ogni anno (dati 2020 di Veneto Agricoltura). Vicenza è in testa con 381.500 tonnellate, seguita da Verona (313.200), Padova (223.000), Treviso (160.800), Belluno (51.500), Venezia (47.760) e Rovigo (22.460). La trasformazione casearia in Veneto usa circa l’80% del latte prodotto e, in particolare, circa il 65% va ai formaggi dop. Il Grana Padano assorbe il 35% del latte regionale.